| EN | | DE |
logo Skipass
        EN | DE

ARRAMPICATA E VIE FERRATE

 

 

Gli amanti dell’adrenalina troveranno a Cortina pane per i loro denti: ferrate, falesie e palestre di roccia, sulle spettacolari pareti delle Dolomiti. Sono oltre 1000 le vie classiche e moderne della Regina delle Dolomiti, ciascuna caratterizzata da esposizione, crode, guglie e rocce differenti e adatte a tutti i livelli di arrampicata, e numerosissime le falesie attrezzate per l’arrampicata sportiva.

E per unire il divertimento della bici a quello dell’arrampicata c'è la formula Climb&Ride, che coniuga l’ebrezza di salire in via ferrata una cima dolomitica e scendere lungo bellissimi tracciati verso valle con una mountain bike o e-bike. 

Per raggiungere agilmente il punto di partenza di moltissimi itinerari, o per un comodo rientro a valle dopo una giornata di trekking, gli impianti di risalita di Cortina Skiworld rappresentano un prezioso supporto.

La Regina delle Dolomiti offre anche sentieri attrezzati e oltre 30 ferrate di varie difficoltà tra cavi metallici, scalette, ponti sospesi che consentono di raggiungere le cime delle Dolomiti patrimonio Unesco, unendo un ottimo esercizio per il corpo ad una gioia immensa per gli occhi. Questi sentieri, infatti, terminano spesso oltre i 3000 metri, in un continuo e affascinante passaggio da una cima all’altra e risalita delle pareti di roccia, da cui si possono ammirare panorami sensazionali. 

 

 

 

Arrampicata in 5 Torri

5 torri, una meraviglia: questo scorcio di Dolomiti ampezzane è una combinazione perfetta fra svago e storia e un concentrato di tutti gli elementi che rendono uniche queste crode. In estate la zona è servita da 2 seggiovie, la 5 Torri, e Fedare – Nuvolau

Il terreno di gioco per i visitatori va dagli inconfondibili picchi di roccia dolomia principale, ai massi erratici lasciati indietro dalla storia di grandi glaciazioni, fino ai prati d’alta quota. La zona delle 5 Torri, Averau e Giau rappresenta una zona d’elezione per i climber, che qui trovano una palestra di roccia ambitissima.

Sulle pareti di roccia delle 5 Torri si trovano oltre 200 tiri attrezzati di diversa difficoltà - compresi tra il 3 e l’8b - e diverse vie classiche e moderne. Non tutte le vie classiche sono attrezzate a spit, pertanto è necessaria l'attrezzatura alpinistica.

La Torre Grande è la torre principale e quella più a sud. La sommità della montagna è spaccata in tre cime: la ovest, la nord e la sud, ovvero la più ricca di vie nonché la più frequentata. Tra le più belle e famose vie è senz'altro degna di nota la via Myriam. Anche la seconda torre è suddivisa in tre cime distinte: Torre Lusy, Torre del Barancio e Torre Romana. La maggior parte delle vie classiche si trova sulle pareti nord. La terza torre è la Torre Latina, divisa a sua volta in due blocchi. La quarta torre è divisa in Quarta alta e Quarta bassa, accanto alle quali si erge la Torre di Mezzo. Infine la Torre Inglese, la più piccola e la più a nord, è divisa in due guglie.

 

 

Arrampicata al Duca d'Aosta

Nei pressi del Rifugio Duca d’Aosta sulle Tofane si staglia una falesia che offre una vista meravigliosa sulla conca ampezzana. La base della falesia è raggiungibile con la seggiovia partendo da Pié Tofana. Una volta saliti al Rifugio Duca d'Aosta si imbocca la stradina al di sotto della struttura in direzione nord, attraversando quelle che d'inverno sono le due piste da sci,  puntando alla falesia già ben visibile.

La falesia si trova a 2.100 metri di altezza ed è caratterizzata da tiri di una prima lunghezza di circa 20 metri su parete verticale con ottima roccia grigia e gradi di difficoltà medio-facile e una seconda parte, molto strapiombante, con maggiori difficoltà e una lunghezza anche superiore ai 40 metri. La maggior parte dei tiri ha una spittatura poco distanziata e molto sicura, con gradi dal 6a al 7c+.  

 

 

 

Arrampicata al Lagazuoi

Tra le falesie sul monte Lagazuoi troviamo quella del Piccolo Lagazuoi e quella del Sass de Stria. Entrambe sono situate in siti di interesse storico:  queste zone furono infatti il triste teatro dei conflitti della Grande Guerra tra il 1915 e il 1917 combattuta tra gli eserciti italiano e austro-ungarico. Per raggiungerle è possibile lasciare l’auto nel parcheggio della Funivia Lagazuoi: per la prima, bastano 20-30 minuti a piedi lungo il sentiero 402 fino al bivio che indica la palestra, per la seconda è sufficiente proseguire qualche minuto a piedi in direzione del Passo Valparola fino a poco prima del Museo della Grande Guerra, dove un sentierino in discesa porta in pochi minuti alla parete, ben visibile dalla strada.

La falesia del Piccolo Lagazuoi è stata attrezzata con un occhio di riguardo ai principianti ed in seguito ampliata. Oggi offre circa 40 tiri tra i 15 e i 30 metri e difficoltà dal 4a al 7b. La vista dalla palestra è incantevole, lo sguardo si perde verso l’orizzonte abbracciato dai principali monti del territorio ampezzano: Sorapis, 5 Torri, Croda da Lago, Averau, Nuvolau, Col Gallina, Marmolada e Sass de Stria.

Il Sass de Stria è una cima minore del Gruppo di Fanis nella zona del Passo Falzarego. Anche questa falesia è nata come palestra per principianti, anche grazie alla fascia rocciosa all’inizio del sentiero che sale lungo lo spigolo sud caratterizzata da placche non eccessivamente verticali. Sono presenti circa 30 vie, di altezza compresa tra i 12 e i 25 metri e difficoltà dal 4a al 6a.

 

 

Arrampicata a Rio Gere e Crepo Longo

La falesia di Rio Gere si trova nei pressi dell'omonima località, a 1.680 metri di altezza. È possibile parcheggiare nei pressi del parcheggio di Rio Gere e seguire il sentiero 206 in direzione Mandres, attraversare il torrente e salire lungo il ripido pendio per circa quindici minuti. La falesia è  in ogni caso ben visibile anche dalla strada, e lo splendido panorama sul monte Cristallo renderà l'esperienza ancora più intensa.

La palestra ha una ventina di tiri, spesso strapiombanti, di lunghezza fino a 40 metri su roccia dolomia a buchi e tacche. I tiri sono atletici e di resistenza, la maggior parte di grado 7, per questo motivo è fondamentale un buon livello di arrampicata.

Il costone roccioso di Crepo Longo, sul Faloria, è stato recentemente attrezzato con 26 tiri che si sviluppano su solida roccia. Le difficoltà sono prevalentemente di 6a/6b, ma ci sono anche alcuni tiri di 5c, due di quarto, ed al momento una sola lunghezza di 6c. 

L’accesso più comodo è sicuramente con la Funivia del Faloria, la cui stazione di partenza si trova nel centro di Cortina. Dalla stazione d’arrivo, ci si incammina in discesa (direzione nord-est) lungo la pista sciistica. Prima di arrivare alla partenza della seggiovia che sale ai Tondi di Faloria, un sentiero di circa 20 minuti ben segnalato indica la giusta strada per la palestra di roccia. In alternativa è possibile partire da Rio Gere (partenza seggiovie Cristallo e Faloria), sulla strada che da Cortina sale al Passo Tre Croci. Parcheggiata l’auto, si risale la strada sterrata che si snoda lungo le piste sciistiche del Faloria fino a raggiungere la partenza della seggiovia che sale ai Tondi. Da qui in breve si raggiunge la falesia.

 

 

 

Arrampicata sulle Tofane

Sulla parete della Tofana di Rozes e della Tofana di Mezzo sono tracciate alcune delle più belle vie d'arrampicata delle Dolomiti. Per tutti gli itinerari della Tofana di Rozes il punto di partenza è il Rifugio Dibona, raggiungibile da Cortina lungo al strada che sale Passo Falzarego. Per la Tofana di Mezzo da Cortina si sale con la funivia Freccia del cielo e poi per ghiaione si raggiunge la base della parete.

Sulla Tofana di Rozes, una delle vie più famose è la Costantini – Apollonio, grazie alla sua linea perfetta e alla bellezza dell’arrampicata, anche se a causa dello sviluppo generale e della continuità richiede un buon allenamento. La prima parte della salita segue la fessura che incide il basamento di roccia grigia, fino ad arrivare alla prima cengia da dove è possibile scendere attraversando a destra con una serie di doppie nel canale tra il Pilastro ed il Primo Spigolo. Nella parte superiore sono famosi i due difficili tetti e la “schiena di mulo” che costituiscono i tratti chiave della via. In alto l’itinerario traversa a sinistra ed esce in cresta assieme alla Costantini - Ghedina.

Lo spigolo Costantini – Ghedina è un itinerario che supera con difficoltà contenute (4 e 5, un passaggio di 6-) lo spigolo sinistro del Pilastro della Tofana di Rozes. La parte più impegnativa della salita si incontra nelle lunghezze centrali, con cui si passa tra i due grandi tetti gialli di metà parete.

La Via Eötvös Dimai è un itinerario classico che sale al centro la complessa parete sud della Tofana. È considerata una delle più belle vie della parete in ambiente grandioso. Nonostante le difficoltà non elevate richiede esperienza e un buon allenamento.

 


Panorama da Cima Tofana di Rozes

 

 

Il Primo Spigolo è una via di media difficoltà molto apprezzata e frequentata. Nella prima parte risale il grande diedro alla base dello spigolo, poi prosegue lungo il filo dello stesso per spostarsi sulla destra per evitare degli strapiombi. Dalla grande cengia la salita prosegue prima a sinistra e poi sulla destra dello spigolo, fino al camino terminale.

Aperta nel 2006, la via Sognando l’Aurora è particolarmente suggestiva: con la sua linea davvero superba e difficoltà sostenute, affronta una delle pareti mitiche delle Dolomiti percorrendo la Sud del Pilastro di Rozes sbucando in cima al grande paretone. La roccia giallo-rossa tra le due cenge è superlativa ed è in generale sempre buona su tutti i 600 metri della via.

Sulla Tofana di Mezzo, un itinerario ormai classico che supera al centro la bella parete est della Tofana di Mezzo è la Via degli Scoiattoli. La roccia, salvo alcuni brevi tratti, è ottima. La chiodatura pur non essendo a spit è abbondante e quindi rende l’arrampicata sicura.  Aperta in artificiale, viene oggi ripetuta in libera con difficoltà fino al 7a.

Sempre sulla Tofana di Mezzo si trova la Via Falcone e Borsellino, un’arrampicata stupenda ma impegnativa su roccia ottima e chiodatura mista. L’itinerario sale a sinistra della via degli Scoiattoli.

 

 

Climb&Ride

Cosa c’è di meglio che unire il divertimento della bici a quello dell’arrampicata? Con la formula “Climb&Ride” è possibile unire l’ebrezza di salire in via ferrata una cima dolomitica e scendere lungo bellissimi tracciati verso valle con una mountain bike o e-bike. Per chi volesse svolgere questa attività con accompagnamento in tutta sicurezza, le Guide Alpine di Cortina o le Guide Cortina 360 sono a disposizione.

 

 

Itinerario Climb&Ride

Uno degli itinerari plurigiornalieri più emozionanti è quello che parte in direzione del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo dove si affronta la prima delle ferrate in un ambiente spettacolare: le cascate di Fanes. Al temine della ferrata si può raggiungere con le biciclette il rifugio Dibona, situato alla base della maestosa Tofana di Rozes, una delle montagne simbolo di Cortina, dove si pernotta. Il giorno seguente si sale in bicicletta fino al rifugio Duca d’Aosta per affrontare la ferrata Ferrari a Ra Bujèla (media difficoltà) o la ferrata  Ra Pegna (facile). Le ferrate sono poste ai lati del famoso Schuss, la parte più ripida della pista da sci che d’inverno ospita le gare della discesa libera femminile di Coppa del Mondo.

Tornati alla base in bicicletta si raggiunge il rifugio Scoiattoli approfittando – per chi lo desidera – della seggiovia che può trasportare le bici fino alle 5 Torri, palestra di roccia famosa in tutto il mondo. Si trascorre la notte in rifugio e si riparte a piedi per affrontare le due ferrate che portano in vetta al Nuvolau e all’Averau, affacciati sul panorama incredibile che dà sul Civetta e sulla Marmolada.

Si riprendono poi le biciclette lasciate al Rifugio Scoiattoli per attraversare la valle alla volta del Rifugio Croda Da Lago G. Palmieri in riva al lago di Federa. Trascorsa la notte in questo luogo incantato, il mattino seguente si inforca la bici per raggiungere il Béco de Mezodì con una breve scalata di terzo grado, e infine si rientra a Cortina.

 

 

 

Sentieri attrezzati e ferrate facili

Cortina offre sentieri attrezzati e oltre 30 ferrate di varie difficoltà che - inerpicandosi sulle montagne tra cavi metallici, scalette, ponti sospesi - consentono di raggiungere le cime delle Dolomiti patrimonio Unesco, unendo un ottimo esercizio per il corpo ad una gioia immensa per gli occhi. Questi sentieri, infatti, terminano spesso oltre i 3000 metri, in un continuo e affascinante passaggio da una cima all’altra e risalita delle pareti di roccia, da cui si possono ammirare panorami sensazionali. 

Per raggiungere agilmente il punto di partenza di moltissimi itinerari, o per un comodo rientro a valle dopo una giornata di trekking, gli impianti di risalita di Cortina Skiworld rappresentano un prezioso supporto.

 

 

Via ferrata della Galleria del Lagazuoi

La via ferrata della Galleria del Lagazuoi permette di camminare sui luoghi della Grande Guerra combattuta tra le cime delle Dolomiti. L’inizio della ferrata è facilmente raggiungibile con la funivia del Lagazuoi; chi preferisse salire a piedi può seguire il sentiero 402 fino alla Forcella Travenanzes e poi il 401, che in circa 2 ore conducono alla stazione di monte della funivia. È anche possibile salire anche tramite il percorso attrezzato del Kaiserjager, che sale lungo il lato opposto del Monte Lagazuoi. Chi desiderasse completare gli itinerari di guerra e visitare anche le postazioni austro-ungarichenon può non percorrere la Via Ferrata Sottotenente Fusetti sul Sass de Stria.

Una volta giunti in cima al Lagazuoi, dove si trova l’omonimo rifugio, si seguono le indicazioni per la partenza del sentiero che vi porterà alle gallerie, interamente attrezzate con funi metalliche. È necessario avere kit da ferrata, torcia elettrica o lampade frontali, guanti e casco. (L’attrezzatura può essere noleggiata anche in loco). Prima della fine dell’itinerario si può fare una piccola deviazione per visitare la storica Cengia Martini, di grande valore storico, per poi arrivare al sentiero 402 che riporta al Passo Falzarego lungo la strada dell’andata.

 

 

Vie Ferrate Ra Pegna e Ra Bujela

La ferrata Ra Pegna è un itinerario semplice, di breve sviluppo, facilmente accessibile, ma panoramico ed interessante. Realizzata in collaborazione con il Gruppo Guide Alpine Cortina per arricchire e completare l’offerta di attività escursionistiche estive sulle Tofane, è un facile percorso attrezzato per tutta la famiglia. È inoltre concatenato con la via ferrata Ra Bujela, e può anche essere utilizzato per compiere un bellissimo itinerario ad anello partendo dal Rifugio Duca d’Aosta.

Come il vicino sentiero attrezzato Ra Bujela, la ferrata Ra Pegna è una valida alternativa durante le giornate con tempo incerto, quando potrebbe essere pericoloso affrontare i percorsi più impegnativi della zona, come la ferrata Olivieri alla Punta Anna, la  ferrata alla Tofana di Mezzo, il sentiero attrezzato Olivieri.

Il punto di attacco della ferrata Ra Bujela, invece, è facilmente e comodamente raggiungibile con la seggiovia che sale da Piè Tofana. Questa via, attrezzata con 2 passerelle di 7 e 3 metri di lunghezza, si sviluppa lungo il torrione di Pomedes ed è di diffcoltà media, con uno sviluppo di 150 metri in parete e di 100 metri in cresta, un dislivello di 100 metri e un tempo di percorrenza stimato in circa 1 ora e mezza.

 

 

Sentiero attrezzato Astaldi

Il sentiero attrezzato Astaldi, alla base della Tofana, è ideale per le famiglie e per chi si avvicina al mondo delle ferrate per la prima volta. L’itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche, ma è comunque bene prestare attenzione poiché esposto e molto aereo. Il sentiero unisce il Rifugio Dibona a Pomedes e spesso viene abbinato ad altre escursioni quali la Via Ferrata Olivieri Punta Anna o la Via Ferrata Tofana di Mezzo. Naturalmente il sentiero può anche essere percorso al contrario, da Pomedes al Rifugio Dibona. L’itinerario è prevalentemente pianeggiante, con qualche saliscendi. La particolarità del percorso sta nella coloratissima roccia che passa dal rosso al nero, dal verde al marrone.

 

 

 

Via Ferrata Ra Gusela sul Nuvolau

Questo storico percorso, adatto ai principianti e alle famiglie, è il primo ad essere stato costruito nel territorio di Cortina nel 1883. Conduce al Rifugio Nuvolau, da cui sarà possibile ammirare una delle più spettacolari viste sulle Dolomiti ampezzane. L’itinerario parte e si conclude al Passo Giau, attraverso un percorso facile e leggermente esposto solo in pochi punti. Dal Passo Giau si seguono prima il sentiero 452, poi 443 in direzione 5 Torri, e infine il 438 che porta alla forcella alla base della ferrata.

Nel tratto iniziale la cengia è ampia e non presenta difficoltà, proseguendo lungo il percorso tende a stringersi e salire in maniera più ripida lungo la parete fino a concludersi nella spianata da cui si inizia a vedere il Rifugio Nuvolau. Per raggiungerlo basta seguire il sentiero, raggiungere il versante opposto e salirete la parete. Dalla cima si apre uno dei panorami più belli, pura bellezza a 360 gradi sulle vette delle 5 Torri, Tofane, Croda da Lago e Marmolada.

Per il rientro è possibile scendere lungo il sentiero 439 fino al Rifugio Averau; da qui  si segue il sentiero 464 in direzione Rifugio Fedare e, alla prima biforcazione, il 452 fino al Passo Giau.

 

 

Vie Ferrate per esperti

Le vie ferrate sono sentieri attrezzati con appigli, scalini, scale e ponti sospesi, e permettono anche a chi non ha dimestichezza con l'arrampicata di inerpicarsi su rocce e bricchi. Questi percorsi di elevata difficoltà sono caratterizzati da passaggi esposti che richiedono allenamento e preparazione, oltre che una conoscenza profonda del territorio. Ma una volta accertatisi di avere tutti questi requisiti, l'ascensione sarà una delle esperienze più belle possibili.

 

 

Ferrata Formenton tra la Tofana Terza e Tofana di Mezzo

Il suggestivo percorso che collega la Tofana Terza (o Tofana di Dentro) con la Tofana di Mezzo può essere percorso sia in discesa, salendo dapprima sulla Tofana di Mezzo, sia in salita, partendo da Ra Valles. È possibile salire con gli impianti della Freccia nel Cielo. L’itinerario richiede una buona esperienza alpinistica, oltre che ad una particolare attenzione nella discesa per la cresta nord nel caso in cui si voglia partire da Cima Tofana per affrontare il tragitto in discesa. In generale è consigliato il percorso in salita, poiché in discesa a causa del ghiaino il terreno risulta più sdrucciolevole. Si tratta di una ferrata in quota da affrontare solo con le migliori condizioni atmosferiche.

 

 

Ferrata Sci Club 18

Si tratta di una via ferrata molto difficile a causa dei numerosi tratti verticali che, seppure agevolati da numerosi scalini, richiedono una buona preparazione ed esperienza. L’attacco si trova a circa 40 minuti dalla stazione intermedia della funivia del Faloria.

Da Cortina, con la centralissima funivia del Faloria, si sale fino alla stazione intermedia di Mandres a 1480 metri di quota (raggiungibile altrimenti a piedi in circa 40 minuti dalla partenza della funivia, salendo per prati e stradine proprio sotto la linea dell’impianto). Percorrendo il sentiero 206, che in leggera salita abbandona il bosco e ci porta alle pendici del Monte Faloria, si seguono le numerose indicazioni per la Ferrata Sci Club 18 fino al bivio con il nuovo e ben segnato sentiero che conduce all’inizio della via. Il percorso, che offre una spettacolare panoramica aerea della conca ampezzana percorrendo per intero la parete dei Crepe di Faloria, presenta numerosi passaggi atletici, spigoli e passaggi a strapiombo, ed è caldamente consigliato solo a persone esperte.

Sempre nella zona del Faloria, la seggiovia Rio Gere – Son Forca permette l'avvicinamento alle vie ferrate sul Monte Cristallo, come la Marino Bianchi e la Ivano Dibona, un lungo itinerario che percorre i luoghi della Prima Guerra Mondiale. 

 

 

Ferrata Tomaselli

La Tomaselli è una delle più difficili vie ferrate a Cortina e al contempo una delle più panoramiche e di grande interesse storico. La cima Fanis Sud è una spettacolare vetta che si erge nel gruppo Fanis-Lagazuoi, a fianco delle maestose Tofane. Il percorso, esposto e tecnicamente difficile, richiede un’ottima preparazione, ma dall’alto la vista è emozionante: svettano davanti agli occhi i panorami più belli delle Dolomiti, dalle Tofane alle Pale di San Martino al Civetta.

Per raggiungere la base della ferrata si sale con la funivia del Lagazuoi per poi seguire il sentiero 401 fino alla Forcella. Lungo il sentiero 20 si iniziano già a vedere le tracce della Prima Guerra Mondiale. Dopo circa due ore si arriva all’attacco della ferrata, che comincia in modo intenso, con i primi passaggi inseriti in una fessura e poi lungo pareti lisce e verticali. Si prosegue in una successione di pareti che conducono alla cresta fino a conquistare i 2980 metri. La discesa per il rientro si trova sul versante nord, dove un cavo metallico accompagna fino alla fine della ferrata, per poi ridiscendere fino al Rifugio Lagazuoi o direttamente al Passo Falzarego.